AUMENTO BOLLETTE A CAUSA DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA? CINGOLANI SI DIMETTA
Comunicato stampa
Bruxelles, 14 Settembre 2021
AUMENTO BOLLETTE A CAUSA DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA? EVI (EUROPA VERDE): CINGOLANI SI DIMETTA
"L’inadeguatezza del Ministro Cingolani rispetto al suo ruolo si manifesta sempre più apertamente" –dichiara Eleonora Evi, eurodeputata e co-portavoce nazionale di Europa Verde.
"Dopo aver autorizzato nuove trivellazioni, aperto al nucleare e diffuso una narrazione del terrore, secondo la quale la transizione ecologica sarà un bagno di sangue, il Ministro continua a far arretrare il Paese rispetto al necessario percorso di transizione verde che l’Europa non si limita a chiedere, ma indica attraverso lodevoli esempi da parte di altri Paesi.
E accade dunque, che mentre in Spagna il governo taglia i prezzi di elettricità e gas a spese delle compagnie elettriche, per far fronte all’aumento dei prezzi reso noto già lo scorso agosto, in Italia siamo costretti a sentire dichiarazioni secondo le quali l’aumento delle bollette raggiungerà la percentuale del 40% a causa delle politiche europee di decarbonizzazione che prevedono una tassazione sulla CO2 per le aziende.
Posto che questo fattore incide sull’aumento del prezzo del gas solo per il 20%, è evidente che è proprio il ritardo dell’Europa e dell’Italia nel puntare sulle energie rinnovabili a conferire peso al gas, da cui siamo ancora troppo dipendenti.
Un concetto ribadito proprio oggi dal vice presidente Timmermans in plenaria, durante la presentazione del pacchetto FIT FOR 55: se avessimo lanciato il Green deal cinque anni fa non saremmo in questa situazione, perché saremmo meno dipendenti dalle fonti fossili e dal gas naturale.
Le frasi equivoche di Cingolani inducono a pensare, invece, che l’aumento delle bollette sia causato dalla transizione ecologica e non dall’inerzia di un governo che non ha attivato le misure preventive necessarie e che, a differenza del governo spagnolo, fa sì che l’aumento del prezzo di gas ed elettricità ricada sui cittadini, anziché sulle aziende.
Appare lampante che il Ministro non si è rivelato all’altezza del suo compito e che il suo operato stia compromettendo seriamente la possibilità per l’Italia di crescere attraverso una rivoluzione verde. Mancare questa occasione significa condannarci all’immobilismo e vederci superare dagli altri paesi europei che, in luogo di una politica del terrore, hanno adottato una politica del fare. Per questo chiediamo a gran voce le dimissioni di Cingolani. L’Italia merita di meglio" –conclude Evi.
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