STRETTA SU ANTIBIOTICI IN ALLEVAMENTI RISCHIO PER ANIMALI DOMESTICI? E' UNA FAKE NEWS!
Circolano in questo momento inaccettabili fake news che è necessario smentire per ristabilire la verità. Si tratta di vere e proprio menzogne probabilmente messe in giro dalle aziende dell’agri-business, delle lobby farmaceutiche e da parte anche dell’associazione dei veterinari europei, che purtroppo hanno fatto prendere un abbaglio anche ad alcune associazioni animaliste. Stiamo parlando della proposta UE di limitare l’uso di alcuni antibiotici, ad uso esclusivo umano.
Di cosa si tratta? L’obiettivo principale è quello di affrontare quello che si configura come uno dei più gravi problemi che ci troveremo ad affrontare da qui a pochi anni, quello della resistenza agli antibiotici. In poche parole, l’abuso indiscriminato e massiccio di antibiotici negli allevamenti intensivi, usati anche sugli animali sani a fini preventivi, fa sì che l’uomo, che assume gli stessi antibiotici attraverso le carni animali, diventi sempre più resistente agli antibiotici che, di conseguenza, si rivelano inefficaci nella cura delle malattie per cui vengono utilizzati. Già molti di questi antibiotici risultano, come dimostrano diversi studi di settore, inefficaci. In futuro le cose sono purtroppo destinate a peggiorare. I numeri sono già agghiaccianti, parliamo di 33mila morti in Europa all’anno, di cui 10 mila solo in Italia (il che fa pensare alla facilità di prescrizione e assunzione di antibiotici nel nostro Paese). Le stime ci dicono che nel 2050 il numero di morti per antibiotico resistenza potrebbe arrivare a 10 milioni nel mondo. Come affrontare questo problema? A livello europeo la Commissione ha proposto un atto delegato che consente di implementare il precedente regolamento sui medicinali veterinari, che prevede di destinare alcuni antibiotici ad uso esclusivo umano In questo atto tecnico la Commissione ha indicato i criteri in base ai quali scegliere tali antibiotici: questi criteri risultano decisamente inadeguati, in quanto non farebbero che confermare lo status quo attuale, in favore dell’industria dell’agri business e di chi utilizza in maniera indiscriminata antibiotici negli allevamenti intensivi. In Commissione ambiente al PE, con un’obiezione a firma dei Greens, ci siamo opposti a questo atto delegato e abbiamo chiesto alla Commissione di rivedere tali criteri, conformandoli a quelli proposti dall’OMS, al fine di passare da un uso indiscriminato sui grandi numeri negli allevamenti industriali, ad un uso individuale degli antibiotici, in base alle situazioni specifiche dell’animale. Di più, abbiamo chiesto che nella lista degli antibiotici riservati ad uso umano venissero collocati non tutti gli antibiotici, ma solo 5 classi, prevendo tuttavia la possibilità di utilizzarli anche negli animali su base individuale, quando effettivamente necessario.
Non è possibile, infatti, trattare gli animali come se fossero numeri indistinti, uniformando quelli malati a quelli sani.
PER PRENDERE EVIDENZA DI QUANTO DETTO, SI LEGGA IL PARAGRAFO 6 DELLA RISOLUZIONE ALLEGATA IN FONDO.
Questa spiegazione smonta completamente le fake news attualmente circolanti, secondo cui, qualora venisse approvata la nostra mozione, non sarebbe più possibile curare gli animali domestici o d’affezione, come cani, gatti e cavalli. Anzi, con la nostra richiesta chiediamo di curare ogni animale nel migliore dei modi e in base alla sua specifica condizione di salute. Si tratta, è evidente, di una prassi di cui andrebbero a beneficiare tutti gli animali, non solo quelli negli allevamenti intensivi. IN SINTESI, QUELLO CHE CHIEDIAMO, PER FAR FRONTE ALLA GRAVE EMERGENZA DELLA RESISTENZA ANTIBIOTICA è che si abbandoni la prassi di utilizzare gli antibiotici come metafilassi indiscriminata di routine sui grandi numeri di animali, ma si inizi ad utilizzarli sul singolo animale, solo quando necessario. In questo momento, alla vigilia delle elezioni politiche in Germania, queste fake news sono diffuse ad arte allo scopo di screditare i Verdi tedeschi, in ascesa nel Paese e sostenuti da un gran numero di cittadini. È evidente che questa campagna diffamatoria sia stata creata per screditare la forza politica dei Verdi che, ben lungi dal voler negare le cure necessarie agli animali domestici, chiede di affrontare in modo serio il problema della resistenza antibiotica, chiedendo un’inversione di tendenza e di puntare sull’agricoltura biologica e la chiusura degli allevamenti intensivi. Non è difficile immaginare che queste posizioni possano risultare scomode per le solite lobby dell’agribusiness.
PER SAPERNE DI PIU':
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