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SPEDIZIONE ILLEGALE DI RIFIUTI TRA ITALIA E TUNISIA: LA MIA INTERROGAZIONE.

Di seguito un’ulteriore interrogazione posta alla Commissione europea e firmata insieme al mio collega Piernicola Pedicini sul traffico illecito di rifiuti.

Il riferimento è ai 282 container contenenti rifiuti urbani misti, spediti tra maggio e luglio 2020 dalla società italiana SRA alla Soreplast, società tunisina. Il contratto prevedeva che i rifiuti riciclabili sarebbero stati recuperati per il riciclaggio e che i restanti rifiuti sarebbero stati smaltiti in Tunisia. Le autorità di frontiera non hanno trovato materiali pronti per il riciclaggio; invece, hanno riscontrato rifiuti urbani misti. In Tunisia e in Italia sono state avviate indagini giudiziarie che hanno portato all'arresto del ministro dell'Ambiente tunisino e disposto il rimpatrio dei container. Da quel momento la SRA ha presentato diversi ricorsi ai tribunali bloccando le garanzie bancarie da utilizzare per il rimpatrio della spedizione. L'articolo 9 della Convenzione di Basilea prevede che la parte che viola la Convenzione debba provvedere al ritiro dei rifiuti entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione.

1) In che modo la Commissione garantisce che l'Italia rimpatri immediatamente i rifiuti in conformità agli obblighi previsti dal regolamento sulla spedizione dei rifiuti, dalla convenzione di Basilea e dal trattato di Bamako?

2) La Commissione sta indagando sulla violazione da parte dell'Italia del regolamento sulla spedizione di rifiuti?

3) La Commissione intende garantire che il codice sui rifiuti 19.12.12 non venga usato ancora in violazione delle leggi commerciali sui rifiuti?

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