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SALVARE POSTI DI LAVORO E DIFENDERE AMBIENTE E SALUTE: SI DEVE E SI PUÒ.

Questa mattina ho presentato un'interrogazione ai Ministri delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, per accendere un faro sulla delicata situazione che sta affrontando lo stabilimento chimico Venator di Scarlino, impianto attivo dal 1972 che, pur svolgendo un ruolo fondamentale per l'economia regionale ed essendo un'azienda strategica per il Paese, si trova attualmente in una posizione precaria a causa dell’aumento dei costi dell’energia e dell'incertezza sullo smaltimento degli scarti di produzione, in particolare il cosiddetto ‘gesso rosso’, inviato alla cava esaurita di Poggio Speranzona a Follonica dal 2004.

Da troppo tempo i 2000 lavoratori che, tra diretti e indotto, dipendono questa società leader di settore vivono nell’incertezza del futuro: da dicembre in cassa integrazione, a giugno vedranno lo stop totale della produzione. Ho chiesto pertanto ai Ministri di intervenire con urgenza per prevenire una crisi produttiva e occupazionale, proponendo un accordo programmatico che identifichi gli impegni e gli investimenti che Venator deve intraprendere per la sostenibilità del sito. L'obiettivo è quello di ripristinare la produzione il prima possibile e salvaguardare i posti di lavoro, garantendo al contempo la protezione dell'ambiente e della salute pubblica.

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