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RILASCIARLO SUBITO. ALTRIMENTI SANZIONI A CHI PERSEGUITA ASSANGE



ll 27 e il 28 ottobre, l’Alta Corte di Londra deciderà sull'estradizione di Julian Assange, attualmente rinchiuso nella prigione di Belmarsh, Londra.

Se la richiesta d’estradizione avanzata dagli Stati Uniti verrà accolta dall’Alta Corte, Julian #Assange potrebbe essere mandato negli USA, sottoposto a processo sotto l’Espionage Act del 1917 e incarcerato per 175 anni. La colpa? Aver pubblicato documenti riservati che attestano i crimini di guerra commessi dai militari USA in Afghanistan e in Iraq. Eppure Assange è un cittadino australiano, non statunitense, che ha sempre operato in Europa. Estradarlo potrebbe costituire un pericoloso precedente, avvalorando l'uso politico della magistratura per intimidire i giornalisti investigativi nel mondo.

Non ho mai smesso di occuparmi del caso Assange e del suo coraggio nel rendere pubblici migliaia di documenti militari secretati sulla guerra in #Afghanistan, svelando centinaia di brutali uccisioni compiute dagli Americani ai danni della popolazione civile, persino contro bambini. Quella che gli Americani chiamavano guerra al terrore si è trasformata, come scrive la giornalista Stefania Maurizi nel suo libro dedicato al caso Assange, in una guerra per il potere, da detenere anche al prezzo di torture, uccisioni e giustizia arbitraria ai danni dei civili. Il processo ad Assange è un processo all’intera libertà di espressione delle nostre democrazie. Per questo con Europa Verde sosteniamo e vi invito a firmare la petizione rivolta alla presidente Von Der Leyen per chiedere a Regno Unito e USA il rilascio immediato di Assange e, in caso di inadempienza, applicare ai due Paesi le sanzioni previste in questi casi dai regolamenti dell’Unione Europea. La libertà di espressione non si tocca!

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