QUANTI SANNO CHE L’IDROELETTRICO HA UN IMPATTO ENORME SULLA NATURA E LA BIODIVERSITA’?
Nel crescente flusso di informazioni riguardanti le Rinnovabili, il rischio è che alcuni aspetti restino poco chiari. Uno su tutti il discorso sull’idroelettrico.
Recenti studi (https://bit.ly/3nCRA1b) mostrano che dal 1970 ad oggi il 93% dei pesci migratori europei d’acqua dolce sono andati perduti anche a causa dell’energia idroelettrica. Ecco perché, insieme al gruppo dei Greens di cui faccio parte, ho presentato emendamenti alla Risoluzione sulla legislazione europea sull’acqua, al fine di indirizzare l’attenzione sui danni degli impianti idroelettrici alle acque e agli habitat naturali. Gli emendamenti sono stati approvati, ma molto di più resta da fare.
Raramente, infatti, si considerano gli effetti degli impianti idroelettrici sulla capacità dei fiumi di mitigare gli impatti di alluvioni e siccità. Urge un chiarimento anche sul luogo comune che vuole illimitata la disponibilità dell’energia idroelettrica: il flusso di acqua può variare e ridursi a causa della siccità, fenomeno tutt’altro che raro, pertanto riferirsi a quella idroelettrica come ad una fonte di energia illimitata significa non tener conto di fondamentali variabili di contesto. Infine, gli impianti idroelettrici in Europa sono nella quasi totalità dei casi di piccole dimensioni, con una capacità inferiore a 10 MW, quindi i benefici apportati in termini di contributo energetico sono nettamente inferiori rispetto ai danni arrecati all’ambiente.
Queste le ragioni per cui sostengo con convinzione l’appello di 150 ONG che chiedono di porre fine alle sovvenzioni UE alle nuove centrali idroelettriche e di escludere i nuovi impianti dall’elenco delle energie rinnovabili ammissibili agli aiuti di Stato (https://bit.ly/37Ey7HW). L’appello chiede che gli investimenti vengano riassegnati a misure di efficienza energetica e per finanziare energia rinnovabile, come quella eolica e solare.
Va infine detto che la costruzione di nuovi impianti idroelettrici è in totale contrasto con l’obiettivo della Strategia Europea per la Biodiversità di ripristinare il corso naturale di 25.000 km di fiumi, nonché con gli obiettivi fissati dalla Direttiva Quadro sulle acque e con quanto previsto dal Green Deal Europeo.
Ecco perché ora più che mai continuerò ad impegnarmi affinché ci sia piena coscienza dell’impatto degli impianti idroelettrici e affinché, in un’ottica ambientalista più ampia, l’Unione europea sia coerente e conseguente con le sue disposizioni.
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