POLONIA, PERICOLOSI PASSI INDIETRO SUI DIRITTI DELLE DONNE
Ho voluto unire la mia voce a quella delle tante donne e dei tanti uomini che in Polonia stanno manifestando pacificamente contro la violazione del diritto di aborto. Non è concepibile arretrare di un solo millimetro sui diritti delle donne nell’Unione Europea. Si tratta di diritti faticosamente acquisiti, che hanno richiesto il sacrificio e l’impegno di intere generazioni di donne che con coraggio, pagando spesso un prezzo altissimo, si sono battute affinché le generazioni successive potessero beneficiare del frutto delle loro lotte.
La sentenza della Corte Costituzionale che inasprisce le regole sull’interruzione di gravidanza è un segnale inequivocabile del progressivo deterioramento dello Stato di diritto e dei diritti umani fondamentali in Polonia.
I cortei sono pacifici, ma il premier Morawiecki continua a minacciare forme di repressione più dure.
Nella lettera che ho firmato chiedo alle autorità polacche di porre fine a questa intollerabile escalation di violenza e di retrocedere immediatamente da posizioni anacronistiche che limitano i diritti fondamentali delle donne e contribuiscono con forza a smantellare lo Stato di diritto in Polonia.
Tornare indietro lungo il difficile percorso che ha portato all’approvazione dei diritti delle donne sarebbe un inammissibile segnale di declino dei valori europei che ci identificano e ci rappresentano.
L’Europa non resti a guardare, ma intervenga con decisione: i diritti delle donne non si toccano!
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