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PNRR: LA COMMISSIONE CI DA’ RAGIONE, MA ANCORA LONTANI DA SVOLTA GREEN



Sebbene ampiamente annunciata, la promozione a pieni voti del nostro #PNRR da parte della Commissione europea è un affresco in chiaroscuro che su alcuni punti lascia sinceramente sconcertati. Vi spiego perché. Partiamo dalle luci: abbiamo più volte sollecitato la Commissione ad una rigorosa valutazione del PNRR italiano, sulla base degli obiettivi vincolanti sulla transizione ecologica. E la Commissione ci ha ascoltati, pertanto non posso che accogliere con soddisfazione la limitazione agli investimenti legati alle fonti fossili (ad esempio caldaie a gas, trattori diesel, autobus a gas..), così come il chiarimento in merito all’idrogeno, che deve essere rinnovabile o “VERDE”, e alcune misure in favore della coesione territoriale e dei territori svantaggiati. Tuttavia, nel PNRR trovano ancora ampio spazio numerosi progetti solo in apparenza sostenibili, non sono previste misure adeguate in favore dei giovani, né strumenti idonei per affrontare in maniera concreta il problema delle diseguaglianze di genere e i divari territoriali. Forse grazie al nostro intervento si è evitato il dramma di un PNRR completamente disastroso, ma siamo ancora lontani dal percorso tracciato dall’UE con gli obiettivi del #GreenDeal. Ci saremmo aspettati una valutazione più seria e rigorosa dei Piani nazionali, affinché la svolta green - che ricordiamolo significa dare opportunità occupazionali e rendere concorrenziali i territori - non si riducesse ad un inutile slogan ad effetto. Pertanto non posso che definire questo PNRR come l’ennesima occasione mancata per il nostro Paese, che all’appuntamento con la transizione ecologica e con gli obiettivi climatici risulta ancora assente ingiustificato. Imperdonabile.

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