LETTERA MESSA IN MORA DELLA COMMISSIONE È ULTERIORE PROVA DELL’INCAPACITA' DELLA LEGA IN LOMBARDIA
Comunicato stampa
Bruxelles, 03 novembre 2020
EVI: LA LETTERA DI MESSA IN MORA DELLA COMMISSIONE È ULTERIORE PROVA DELL’INCAPACITA’ DELLA LEGA DI GOVERNARE I SUOI TERRITORI
Con una lettera di messa in mora datata 30 ottobre, la Commissione europea invita l’Italia a conformarsi ai requisiti europei sulla qualità dell’aria, con una particolare attenzione al particolato. L’Italia, infatti, non ha rispettato quanto previsto dalla Direttiva 2008/50/CE che fissa i valori massimi di sostanze inquinanti nell’aria, valori che sono stati superati in diverse città della Pianura Padana (tra cui Venezia, Padova e zone vicine alla città di Milano).
Nello specifico, è stato superato il limite relativo al particolato fine (PM 2,5) con l’aggravante, si legge ancora nella lettera della Commissione, che le misure di contenimento previste dall’Italia risultano inadeguate per contrastare il fenomeno nel breve periodo.
“Si tratta di una situazione intollerabile per i cittadini della Pianura Padana, la cui salute è messa in grave pericolo dalle scelte di comodo di una Lega che - e quanto avvenuto negli ultimi mesi ne è la prova inconfutabile - si è rivelata totalmente incapace di gestire l’aspetto sanitario di una delle aree più inquinate d’Europa” - dice Eleonora Evi, eurodeputata del Movimento 5 Stelle e titolare nella Commissione ambiente al Parlamento europeo.
Una incapacità a cui si aggiunge una totale indifferenza verso la tutela della salute dei cittadini.
“Voglio ricordare che il superamento della soglia tollerata per quanto riguarda il particolato e il particolato fine comporta pericoli serissimi per la salute: l'esposizione al particolato può influire sulla funzione polmonare e causare o aggravare malattie cardiovascolari e respiratorie, infarti e aritmie, colpire il sistema nervoso centrale, il sistema riproduttivo e provocare il cancro. Nell'Unione Europea, ogni anno quasi 350.000 morti premature sono attribuite al solo PM2,5! Traffico urbano, comparto residenziale ed allevamenti intensivi (in Lombardia ben 168 comuni hanno superato il limite legale annuo di azoto per ettaro) contribuiscono in maniera determinante all’aumento dei valori di particolato, ma questo ad una Lega sempre più interessata al mantenimento del potere, invece che a garantire il benessere dei cittadini, sembra non interessare” - aggiunge l’eurodeputata.
L’Italia ha ora due mesi di tempo per fornire una risposta adeguata alla lettera di messa in mora della Commissione, altrimenti si aprirà una procedura d’infrazione a suo carico, con possibile deferimento alla Corte di giustizia ed eventuale pagamento di una salata sanzione. “Una sanzione che verrà pagata ancora una volta dai cittadini che, oltre a pagare in termini di salute, saranno penalizzati anche economicamente per le scelte irresponsabili di un partito che si è rivelato incapace, miope e del tutto scollegato dai veri interessi dei cittadini” - conclude la Evi.
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