LE ACCUSE DI FAKE NEWS SULLA PAC LE RIMANDO AL MITTENTE.
Spiegatemi come mai tutte le associazioni ambientaliste e di agricoltura biologica italiane ed europee sono arrabbiatissime.
Spiegatemi perché lo stesso Commissario all’agricoltura ha criticato l’accordo raggiunto perché non è in linea con il Green Deal.
Spiegatemi perché il M5S si è presentato nel 2019 con un programma politico e oggi lo sta sconfessando per votare gli accordi al ribasso proposti dai grandi gruppi politici EPP (Forza Italia) SD (PD) Renew (Italia viva), votato da tutti partiti italiani che hanno dimostrato SEMPRE, oggi come in passato, di difendere interessi delle lobby.
☝️Premessa doverosa.
La Riforma della PAC (Politica Agricola Comune) sul tavolo è stata proposta dalla vecchia Commissione a guida Juncker nella scorsa legislatura. Nel frattempo è arrivata Von der Leyen che a gennaio 2020 ha proposto il Green Deal europeo, a maggio 2020 le Strategie Biodiversità 2030 per fermare e invertire la perdita di natura (dovevamo aver già fermato la perdita di biodiversità al 2020, risultato? la perdita di specie selvatiche continua ad aumentare..) e “Farm to Fork” dal “campo alla tavola” per rendere finalmente sostenibile il sistema alimentare europeo.
Il testo sul tavolo non si presentava all’altezza delle sfide che stiamo vivendo, la crisi climatica e di biodiversità. Rigettarlo e rispedirlo a Von der Leyen affinché ne proponesse uno nuovo migliore era doveroso.
E a chi va in giro a dire che se non l’avessimo approvata entro dicembre 2020 avremmo messo in difficoltà gli agricoltori italiani ed europei perché sarebbero terminati i sussidi, dice il falso. La PAC attuale (2014-2020) è GIA STATA PROROGATA per due anni con il cosiddetto “Regolamento Transitorio” approvato a giugno di quest’anno. Ci sarebbe stato dunque tempo sufficiente per elaborare ed approvare una nuova riforma della Politica Agricola Comune, veramente moderna ed ambiziosa.
Ora entriamo nel merito.
🔴 La nuova PAC metterà fine ai sussidi per gli allevamenti intensivi? NO.
Attualmente gli allevamenti intensivi vengono sussidiati dalla PAC attraverso i soldi dei contribuenti europei. Ho presentato, insieme ad alcuni colleghi M5S e dei verdi, degli emendamenti per chiedere di chiudere definitivamente il rubinetto dei finanziamenti pubblici alle aziende che praticano allevamento intensivo. Purtroppo il compromesso al ribasso fatto da PPE-SD-Renew e sostenuto dal M5S lascia la porta aperta ai finanziamenti a queste fabbriche di carne che inquinano aria, acqua e suoli e sono responsabili del 70% dei gas effetto serra del settore agricolo. Ma il M5S sostiene che nel testo votato ci siano garanzie sufficienti. Quali? Quella di richiamare la normativa europea sul benessere animale come condizione da rispettare per l’erogazione dei sussidi. Ma la normativa europea è vecchia di almeno 20 anni e ha prescrizioni davvero ridicole, tanto che oggi la situazione in cui vengono allevati migliaia di animali è terrificante. Ecco perché nei miei emendamenti richiamavo il rispetto delle più recenti conoscenze scientifiche disponibili in materia e chiedevo espressamente un divieto per le “operazioni di alimentazione concentrata del bestiame”. Non solo. Ho presentato un emendamento introdurre una definizione giuridica di allevamento intensivo, perché ad oggi non esiste (!!) in modo da avere maggiore chiarezza e controllo. Risultato? con il sostegno ai compromessi al ribasso di PPE-SD-Renew i miei emendamenti sono decaduti e quindi addio rubinetti chiusi agli allevamenti intensivi. Nella nuova PAC gli allevamenti intensivi continueranno dunque a ricevere finanziamenti pubblici.
🔴 La nuova PAC sarà in grado di accelerare la transizione ecologica? NO.
La vecchia PAC è stata bocciata su tutti fronti, persino dalla Corte dei Conti europea che ha certificato che i contributi economici non sono stati in grado di invertire la perdita di biodiversità.
https://www.eca.europa.eu/it/Pages/DocItem.aspx?did=53892
E dopo una pagella del genere i “piccoli passi avanti” proclamati da chi ha sostenuto la Riforma della PAC sono decisamente del tutto insufficienti. Quali sono questi “piccoli passi avanti”?
Gli “ecoschemi” rappresentano forse l’unico elemento veramente innovativo della nuova PAC. E’ stato deciso che “almeno il 30% delle risorse finanziare della PAC vadano a sostenere programmi di finanziamento dedicati agli agricoltori che vogliono andare oltre i requisiti obbligatori e di base della condizionalità e migliorare le prestazioni ambientali e climatiche in base alle esigenze e alle condizioni locali (progetti di agroecologia, agroforestazione o pratiche agricole che favoriscono lo stoccaggio del carbonio nei suoli, etc). Delle misure dunque autenticamente green. Sembra buono, ma dov’è la fregatura?
A causa dei compromessi al ribasso gli ecoschemi vengono in parte snaturati, ora infatti devono soddisfare anche "obiettivi economici”!!
Vengono inoltre indeboliti i pagamenti ambientali del secondo pilastro (sviluppo rurale) includendovi misure che non hanno nulla a che vedere con la dimensione ambientale, tra cui “la protezione e il miglioramento delle risorse genetiche”, grazie al quale si potrebbero finanziare OGM e nuovi OGM. Anche la proposta di iniziale di proteggere le torbiere è stata respinta. I più importanti serbatoi di carbonio europei sono quindi minacciati.
Non solo.
Prima vi menzionavo la Strategia per la Biodiversità al 2030. Questa strategia chiede, tra le altre cose, di garantire che almeno il 10% dei terreni agricoli venga destinato alla protezione della natura, per farla tornare nei campi, dove oggi sta inesorabilmente ma continuamente sparendo. Lo avrete notato certamente anche voi. Io, nella mia Lombardia, non vedo una farfalla o un insetto nemmeno a pagarlo. Chi vi dice che questo 10 % è una grande conquista ottenuta grazie ai compromessi di PPE-SD-Renew mente. Sapete perché? perché è vero che è stato inserito un testo che richiama al 10% ma si tratta di un “considerando” non un “articolo”. Qual’è la differenza? Abissale in realtà. Il secondo è giuridicamente vincolante, il primo NO. Quindi, smettiamo subito di festeggiare.
Dulcis in fundo.
Con questa nuova PAC sarà possibile andare a coltivare nei terreni oggi protetti dalla rete Natura 2000!!! Avete capito bene, quelle aree protette dove la natura faticosamente cerca di rigenerarsi, quelle aree che anche in Italia il Ministro Costa sta cercando di ampliare e tutelare meglio, se passerà questa nuova PAC potranno essere arate, con buona pace anche della Strategia sulla Biodiversità che infatti chiede di aumentare le aree protette.
🔴 Ma almeno, la nuova PAC, interviene per risolvere le distorsioni che premiano le grandi aziende agricole e schiacciano le piccole? NO.
Dal 2005 al 2016, 10 milioni di persone hanno perso un lavoro in agricoltura e 4 milioni di aziende agricole sono state costrette a chiudere, tuttavia la superficie agricola è rimasta invariata. Segno che le grandi imprese, anche grazie ai fondi i fondi europei della PAC, diventano sempre più grandi, comprando le terre delle piccole, che finiscono fuori mercato. Sono aziende che praticano agricoltura e allevamento intensivi e distruggono la biodiversità, contribuendo in larghissima parte al 10% delle emissioni climalteranti europee del settore agricolo. E dal momento che la nuova PAC non cambia le modalità di erogazione dei pagamenti che avverrà ancora in base agli ettari di terreno delle aziende agricole, va sa sè che nulla cambierà.
Si delinea, in sostanza, una nuova Politica Agricola Comune orientata al mantenimento dello status quo, che risponde agli interessi delle lobby anziché alle aspettative dei cittadini. Un pacchetto che vale 48 miliardi annui, 1/3 del bilancio UE, sarà ancora prevalentemente destinato all'agricoltura industriale.
Questa PAC doveva segnare una discontinuità netta rispetto al passato, così non è stato.
Non lo penso solo io. Con me e i miei coraggiosi colleghi Ignazio Corrao , Rosa D'Amato - Europarlamentare Laura Ferrara Piernicola Pedicini - Portavoce M5S al Parlamento Europeo, ci sono tantissime associazioni:
Greenpeace Italia e la Coalizione #CambiamoAgricoltura Fridays For Future , WWF Italia, Animal Equality Italia, CIWF Italia, Legambiente Onlus, LIPU, Slow Food, ISDE, AIAB, Federbio e moltissime altre!
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