IN PLENARIA PER DENUNCIARE I RICATTI DELLE LOBBY DELL’AGROCHIMICA
L’esito del voto di oggi sulla risoluzione per garantire la sicurezza alimentare dell'Unione europea conferma senza dubbio lo strapotere delle lobby dell’agrochimica nell’influenzare le decisioni politiche delle istituzioni europee e di molti Stati membri.
Un voto che ribadisce la miopia di questo Parlamento, e in particolare dalle destre, e la volontà di influenzare la pubblica opinione facendo passare il messaggio distorto secondo cui la crisi alimentare è causata dalla transizione ecologica. Un modo vergognoso di strumentalizzare il dramma della guerra in Ucraina, sacrificando la nostra sicurezza alimentare a medio e lungo termine per guadagni a breve termine. A dir poco osceni gli emendamenti presentati dal gruppo del PPE, votati da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, di cui alcuni purtroppo adottati, che addirittura peggiorano la proposta iniziale, invitando la Commissione a concedere agli Stati membri la possibilità di usare a fini agricoli anche aree di interesse ecologico, ricorrendo a fitosanitari e concimi.
Quello che le destre dimenticano di dire ai cittadini è che circa il 60% dei terreni agricoli europei è destinato alla produzione di mangime per gli #allevamentiintensivi, non alla produzione di alimenti ad uso umano. Senza dimenticare che nel 2021, undici milioni di tonnellate di cereali sono state sfruttate per produrre #bioetanolo. Dunque con l’insensato voto di oggi si continuerà a foraggiare un sistema insostenibile, causa dell’ennesima dipendenza strutturale, dopo quella del gas, visto che importiamo continuamente #mangimi, quasi tutti OGM, da paesi terzi, ma anche causa determinante di inquinamento. È da irresponsabili intraprendere una direzione che porta ad un vicolo cieco proprio in un momento storico così complesso, con un conflitto che sta già causando fame, speculazione e un esponenziale aumento dei prezzi, andando a gravare soprattutto sulle spalle dei cittadini più bisognosi.
Aumentare la produzione agricola usando anche le aree di interesse ecologico è una decisione del tutto antistorica che mette in serio pericolo il nostro futuro, perché degradare ulteriormente ecosistemi già fortemente danneggiati significa di fatto renderli improduttivi in breve tempo, senza contare che l’aumentato uso di pesticidi chimici danneggia, oltre che all’ambiente, la nostra salute.
La soluzione più efficace alla crisi alimentare risiede invece nel rimodellare il nostro sistema alimentare consumando meno carne e prodotti di origine animale, così da destinare i terreni oggi usati per produrre mangimi alle colture alimentari umane. Ma è una prospettiva che sta stretta alle grandi potenze dell’agrochimica e a quelle forze politiche che continuano a sostenerle ciecamente, sulla pelle dei cittadini.
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