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IL PARLAMENTO UE CHIEDE ANCORA STOP USO COMBUSTIBILI FOSSILI

Comunicato stampa

Bruxelles, 12 ottobre 2021




La Commissione Ambiente (ENVI) del Parlamento Europeo invia messaggi inequivocabili per i negoziati della COP 26, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che si terrà a Glasgow a novembre.

“Con il voto sulla Risoluzione di oggi” - dichiara Eleonora Evi, eurodeputata dei Greens/EFA e co- portavoce nazionale di Europa Verde, “chiediamo ancora una volta che venga eliminato l’uso di tutti i combustibili fossili prima possibile e aboliti i sussidi che li sostengono al più tardi entro il 2025. Ritengo scandaloso che ancora oggi, dopo le reiterate richieste dei cittadini, le posizioni adottate dal Parlamento e i ripetuti moniti della scienza, le nostre richieste siano tuttora inascoltate.


È importante e giusto porsi dei target climatici stringenti, ma è ancora più importante tradurli in misure internazionali, concrete e ravvicinate: per questo sollecitiamo l'UE e gli Stati membri a intensificare i finanziamenti per il clima, a ricostruire le coalizioni internazionali per raggiungere obiettivi più ambiziosi e a rivedere gli impegni di riduzione delle emissioni ogni 5 anni, invece che ogni decennio.

Gli obiettivi nazionali annunciati finora, secondo il rapporto delle Nazioni Unite, risultano del tutto insoddisfacenti, perché porterebbero ad un aumento delle emissioni di gas serra del 16% entro il 2030 e a superare l'aumento delle temperature globali oltre 1.5 °C già tra il 2030 e il 2035.

Questi dati, inoltre, evidenziano una sproporzione inaccettabile, secondo cui le emissioni dell’uno per cento più ricco della popolazione mondiale rappresentano più del doppio della quota complessiva di emissioni provenienti dal 50 per cento più povero.

È pertanto necessario ridurre drasticamente le emissioni della parte più ricca della nostra società, fornendo allo stesso tempo sostegno alle famiglie più povere per garantire una transizione che sia anche strumento di equità e di rimozione delle disuguaglianze sociali.

Inconcepibile che la Commissione resti ancora sorda ai nostri appelli” - conclude l’eurodeputata.


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