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GIORNALISTI CHE PREFERISCONO MELONI AI COCOMERI



Noto che la giornalista parte subito con una nota maschilista nell’articolo apparso il 5 luglio sul Fatto Quotidiano dal titolo “La sinistra cocomerara cerca un posto al sole”. Vorrei gentilmente far notare che Europa Verde, cosi come tutti i partiti verdi europei, ha da sempre due co-portavoce, un uomo e una donna, e la co-portavoce nazionale è la sottoscritta, Eleonora Evi, europarlamentare nel gruppo dei Greens/EFA in Parlamento europeo.

Strano dunque di non avermi menzionata, nonostante io abbia avuto lo stesso spazio di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni all’evento “Nuove Energie” nel panel conclusivo.

Inoltre, sono stata io ad inserire l’immagine del cocomero nel mio discorso. E l’ho fatto perché odiatori seriali sui social ritirano fuori regolarmente e in modo dispregiativo la battuta di andreottiana memoria che definiva i Verdi come “verdi fuori e rossi dentro”, alludendo al fatto che fossero solo apparentemente ambientalisti ma dietro si celassero dei “soliti comunisti!” (letto col tono berlusconiano). Forse la giornalista non si è resa conto che sono passati decenni da quella battuta e nel frattempo il mondo è cambiato e il panorama politico pure. L’immagine del cocomero rappresenta oggi l’unione delle battaglie per la giustizia ambientale e climatica da un lato e le battaglie per la giustizia sociale e generazionale dell’altro, dimensioni oggi indissolubili se si vuole affrontare seriamente la crisi climatica e quella delle diseguaglianze. Ma questo concetto, che ho spiegato dal palco in modo molto chiaro e ripreso da tutti gli interventi della giornata è stato (volutamente?) omesso. L’obiettivo era ribaltare il messaggio negativo del cocomero per trasformarlo in un simbolo positivo, che porti la freschezza di questo frutto nella vecchia, stantia e afosa politica italiana. E tranquilli, il cocomero non sarà né nel nome né nel simbolo della nostra alleanza con Sinistra Italiana.


Non ci uniamo per i numeri. Siamo tra le poche forze politiche con una identità ben precisa e riconoscibile. Siamo così attaccati alle poltrone che sono infatti 15 anni che i Verdi non sono in Parlamento e nonostante ciò continuano le loro battaglie da fuori delle istituzioni. (Anche se siamo presenti in moltissimi comuni e alcune Regioni e la nostra presenza é in continua crescita). Angelo Bonelli avrebbe potuto, come fatto da molti altri, essere opportunista e andare in partiti più grossi e avere la poltrona garantita ma non l’ha mai fatto rimanendo nei Verdi. Ah che opportunista!


Altra bugia colossale, la evocata “sorridente benevolenza” dei giornali. L’ha vista solo lei. Europa Verde è costantemente ignorata dai media, giornali e tv, non si contano più gli esposti alla AgCom per denunciare disparità di trattamento a differenza dei prezzemolini Calenda, Renzi e pure Conte.

Ci ha definiti “frattaglie ininfluenti”, per carità non mi offenderò perché noi siamo per la libertà di espressione e la giornalista é libera di scrivere quello che vuole e libera di avere cattivo gusto. Rammento però che se non c’erano i Verdi non avremmo avuto una legge sui Parchi nazionali, mosso i primi passi in Europa sulle rinnovabili (patrimonio dilapidato da tutti i governi successivi) ad esempio. Altro che inutili.


Ebbene si, lo confesso. Crediamo che il campo progressista debba sconfiggere le destre.

E crediamo che saremo noi i protagonisti nel dettare l’agenda politica della coalizione e all’interno di questa noi rimarcheremo la nostra differenza dal PD e dalle altre forze che ne faranno parte. Noi in questo momento siamo all’opposizione. A differenza del M5S che governa sia con Draghi che con il PD, che prima ancora ha governato con la Lega approvando i vergognosi decreti Salvini e pensate, il nuclearista Ministro Cingolani è in quota M5S e però gli abientalisti “grillini” non hanno osato dire nulla! Nella “dittatura” Contiana non è permesso, evidentemente sono altri quelli attaccati alle poltrone. Conte, politicamente figlio di Luigi Di Maio, ha dichiarato che il M5S é contro l’invio delle armi in Ucraina. Il giorno dopo che lo stesso M5S aveva votato a favore dell’invio delle armi e riconfermando questa stessa posizione in un successivo voto. Evidentemente la mela non é caduta lontano dall’albero, per rimanere nella metafora ortofrutticola. Non capisco dunque tutto questo amore per il Conte ecologista che ecologista non é, come non lo é un Movimento che ha tradito su quel fronte innumerevoli volte, dalla Tav alla PAC la politica agricola europea tutta orientata ad allevamenti intensivi e agricoltura industriale.

La giornalista inoltre mi sembra confusa sulla politica europea. Le ricordo che il PD sta nel gruppo dei socialisti e che il M5S, oggi irrilevante nel gruppo dei Non Iscritti, prima di bussare alla porta dei Verdi europei ha provato a bussare alla porta dei liberali di Renew, gruppo di Renzi, successivamente al gruppo dei socialisti e solo infine nei Greens, gruppo del quale io faccio parte in quanto europarlamentare. Appare alquanto bizzarro dover puntualizzare la differenza che sussiste tra il far parte di una coalizione e il far parte di un partito o gruppo politico ed é piuttosto sconcertante che si distorca così platealmente la realtà, confondendo i lettori.

Noi di Europa Verde non abbiamo mai detto che il M5S di Conte non debba far parte del campo progressista, mai posto alcun veto. Ma di certo non rappresenta le battaglie ecologiste. Onestamente non mi é chiaro, e credo non lo sia ormai a molti, che cosa rappresenti il M5S, in totale crisi di identità. Ma questi saranno affari loro.


Io credo che un bravo giornalista abbia il dovere di informarsi, di raccogliere i dati e le fonti e di esporre la realtà, sicuramente con un punto di vista. Ma questo articolo è pieno di inesattezze, falsità e cattiveria, sembra scritto da un avversario politico e fa il gioco di Salvini e Meloni, evidentemente la giornalista preferisce i meloni ai cocomeri. La democrazia é anche questa.


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