FORSE NON TUTTI SANNO CHE TRA LE AZIENDE PIÙ INQUINANTI DEL MONDO CI SONO...LE BANCHE!
Solo nel 2019, Unicredit e Intesa Sanpaolo si sono rese responsabili dell'emissione di 73 MILIONI DI TONNELLATE di CO2.
Come? Prestando denaro ai colossi delle energie fossili: Eni, Shell e Gazprom.
Per rendere meglio l'idea, provate a visualizzare quanto inquinano TUTTE le centrali a carbone d'Italia, poi moltiplicate per 4. Numeri enormi, che avvelenano silenziosamente le vite di milioni di cittadini.
Eppure non si contano le campagne pubblicitarie in cui queste banche parlano e straparlano di tutela dell'ambiente e sviluppo sostenibile. Tutto marketing. Tutto Greenwashing.
A dispetto delle tanto sbandierate "buone intenzioni", pensate che Intesa Sanpaolo è una delle ultime banche europee a non aver ancora adottato NESSUNA misura per limitare o ridurre i finanziamenti ai combustibili fossili. Pensate che tengono le assemblee degli azionisti a porte chiuse, senza la possibilità di partecipazione diretta di alcun investitore...
Non possiamo più permettere che succedano queste cose. Non solo perché sono moralmente riprovevoli, ma perché non abbiamo più tempo. Serve ridurre sin da ora, e drasticamente, il ricorso a combustibili fossili e interrompere tutti i sussidi e gli investimenti in questo settore. La legge europea sul clima deve garantire che tutte le banche (private e pubbliche) e le compagnie assicurative che operano in Europa siano trasparenti su tutte le loro attività e che pianifichino la fine progressiva degli investimenti fossili.
Nel 2010, per combattere l'evasione fiscale, Barack Obama ha approvato la legge FATCA, chiudendo il mercato statunitense alle banche che non fornivano piena trasparenza alle autorità fiscali statunitensi. Allo stesso modo, per combattere il cambiamento climatico, abbiamo bisogno di una "legge FATCA-Clima" che riservi il mercato dell'UE alle sole banche che hanno riorientato i loro investimenti per essere coerenti con il Green Deal.
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