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DEPURATORE DEL GARDA VERGOGNA PER AMBIENTE E DEMOCRAZIA. PRESENTATA INTERROGAZIONE

DEPURATORE DEL GARDA ATTENTA ALL’AMBIENTE E ALLA DEMOCRAZIA. PRESENTATA INTERROGAZIONE

“Calpestando le decisioni prese democraticamente dal Consiglio provinciale di Brescia, lo scorso luglio il neo commissario-prefetto, nominato dal Ministero della Transizione Ecologica, senza alcuna fondata ragione se non quella di imporre un progetto contrastato dal territorio, ha promosso la costruzione di due grandi depuratori per i comuni bresciani del Lago di Garda, da realizzare a Gavardo e Montichiari, con scarico dei reflui nel fiume Chiese, ovvero in un diverso bacino idrografico” - dichiara l’eurodeputata Eleonora Evi, co-portavoce nazionale di Europa Verde.


“Si tratta di una decisione non solo in totale contrasto con la mozione approvata dal Consiglio provinciale, ma anche in violazione delle raccomandazioni europee sul principio di prossimità e in barba ad ogni considerazione di buon senso. I rifiuti dovrebbero essere trattati là dove vengono prodotti. In questo caso, i depuratori consortili devono essere costruiti nei comuni dove effettivamente si generano i reflui, non altrove, per seguire logiche che nulla hanno a che fare con la tutela dell’ambiente e dell’interesse collettivo.


Inoltre, la previsione di spesa del progetto prevede l’impiego di 230 milioni di euro per il sistema di collettamento della sponda bresciana del Lago di Garda, al fine di portare i reflui nel nuovo impianto di Gavardo. Si tratta di una spesa enorme e ingiustificata, in quanto la motivazione addotta, secondo cui tale sistema si rende necessario per evitare i rischi causati dalle sublacuali, viene meno nel momento in cui venisse semplicemente sostituita l'attuale sublacuale, soluzione che avrebbe un costo di 15 milioni di euro e tempi di intervento non superiori ai 18-24 mesi. Ciò detto, visto che esistono valide alternative alla costruzione di un’opera che avrebbe un forte impatto ambientale ed economico per i cittadini del territorio, ho appena depositato un’interrogazione parlamentare alla Commissione europea, evidenziando la violazione del principio di prossimità delle infrastrutture preposte all’erogazione di servizi di pubblico interesse.


Sulla stessa lunghezza d’onda Salvatore Fierro, portavoce di Europa Verde Brescia, che aggiunge: “Esprimiamo piena solidarietà al presidio che gli ambientalisti stanno portando avanti nella battaglia contro la costruzione degli impianti di depurazione a Gavardo e Montichiari. Ribadiamo ancora una volta che i reflui gardesani vanno depurati nel bacino del Garda, con scarico nel recettore naturale del fiume Mincio che è idoneo a ricevere le acque depurate. Ci troviamo di fronte ad un vero sperpero di denaro pubblico, e la nomina del commissario straordinario per il depuratore del Garda, cui fa seguito la sua decisione di portare i reflui del Garda al fiume Chiese, rappresenta una vera deriva democratica. Per tale motivo, come Europa Verde Brescia stiamo valutando la possibilità di appellarci ad un legale per impugnare il decreto di nomina, sul quale ci sono evidenti zone d’ombra" - conclude Fierro.




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