COP26. ITALIA SOSTIENE IMPEGNO CONTRO FOSSILI SOLO COME PAESE AMICO
"Ancora parole, ancora espedienti, ancora rocamboleschi proclami, ma alla conta dei fatti nulla è pervenuto. Il Ministro Cingolani ha ben pensato ieri di ritagliarsi il suo quarto d’ora di celebrità annunciando l’adesione, sul filo del rasoio come ormai d’abitudine, dell’Italia al BOGA (Beyond oil and gas alliance), l’impegno lanciato da Danimarca e Costa Rica e sottoscritto da Francia, Groenlandia, Irlanda, Quebec, Svezia e Galles per dire stop all’utilizzo delle fonti fossili. Peccato abbia dimenticato di puntualizzare che l’Italia è solo paese amico" – così Eleonora Evi ed Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde, in una nota stampa.
"Questo vuol dire, in altre parole, che mentre i membri principali si impegnano 'a porre fine a nuove concessioni, licenze per la produzione e l’esplorazione di petrolio e gas e a fissare una data allineata con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi per porre fine alla produzione e all’esplorazione di petrolio e gas sul territorio su cui hanno giurisdizione', gli amici si limiteranno ad agevolare misure in linea con l’accordo di Parigi e gli obiettivi nazionali di neutralità climatica.
Insomma, ad ulteriore prova di una politica ambientale contrassegnata da balbettii e clamorose mancanze (come l'assenza italiana dall'impegno contro l’inserimento del nucleare nella tassonomia Ue), Cingolani sembra il personaggio di Nanni Moretti che chiedeva: Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Ah no, se si balla non vengo.
Ecco, mentre la scienza ci chiede di ballare, l’Italia, mostrando il suo peggior profilo, resta ferma a guardare" – concludono Evi e Bonelli.
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