APPROVATO DECRETO BOLLETTE. ENNESIMA OCCASIONE PERSA.
Ennesimo decreto #bollette ennesima occasione persa per risolvere davvero i problemi per le famiglie e le imprese italiane: eccelerare su #efficienzaenergetica e #rinnovabili!
Ho ribattezzato il nome del decreto che era “Misure urgenti in materia di energia, interventi per sostenere il potere di acquisto e a tutela del risparmio” ma in questa nuova versione è molto più realistico e coerente con l’inazione e il menefreghismo climatico di questo governo.
La mia dichiarazione di voto:
Crisi energetica, bollette salate, inflazione che corre. È giusto intervenire per andare in soccorso delle famiglie italiane, in particolare le più vulnerabili, e le nostre imprese? Assolutamente si.
E’ utile continuare a insistere con misure tampone sull’onda dell’emergenza? No
E, soprattutto, è saggio insistere con investimenti e infrastrutture fossili? Assolutamente No. Anzi, non solo non è saggio ma è proprio stupido, e, userò una parola forte, è criminale.
Si criminale. Nel 2023 insistere così ottusamente e vergognosamente nel bruciare combustibili fossili, nel costruire nuove infrastrutture come rigassificatori e gasdotti per renderci ancora più dipendenti dalle importazioni estere, nello stringere accordi con paesi africani e inventarsi piani come il piano mattei di cui non sappiamo ancora nulla, nel costruire nuovi impianti o infrastrutture come quella sul porto di Brindisi o ampliare quelli esistenti come la centrale a gas di Ostiglia, tutte azioni che non hanno alcun senso. Non hanno senso sul piano climatico, sul piano ambientale, sul piano della salute e anche sul piano economico.
“La transizione verso l’energia pulita sta avvenendo in tutto il mondo ed è inarrestabile. Non è una questione di ‘se’, è solo una questione di ‘quanto presto’. E prima è, meglio sarà per tutti noi.”
non sono le parole mie o di qualche ONG ambientalista, ma sono le parole di Fatih Birol, direttore esecutivo della Iea, Agenzia Internazionale dell’Energia.. Notoriamente non una organizzazione estremista ecologista, anzi semmai, un organismo fino a poco tempo fa tra i piu conservatori nel campo dell’energia.
Aggiunge: “I governi, le aziende e gli investitori devono sostenere le transizioni verso l’energia pulita anziché ostacolarle. I vantaggi offerti sono immensi, tra cui nuove opportunità industriali e di lavoro, maggiore sicurezza energetica, aria più pulita, accesso universale all’energia e un clima più sicuro per tutti”
Nel commentare il nuovo World energy outlook 2023, Birol identifica anche un altro elemento critico: “Tenendo conto delle tensioni e della volatilità che caratterizzano oggi i mercati energetici tradizionali, le affermazioni secondo cui il petrolio e il gas rappresentino scelte sicure per il futuro energetico e climatico del mondo appaiono più deboli che mai”.
Cosa state aspettando dunque?
Ci sarebbe da ridere se non fosse tutto così drammatico, perché mentre nel mondo anche organismi internazionali di questo calibro indicano la strada dell’abbandono delle fossili, mentre sempre piu paesi avviano politiche ambiziose, in Italia accade che si faccia una vera e propria crociata per difendere le fossili. Avete voluto ribattezzare il ministero della transizione ecologica per cancellare la parola transizione, sia mai che si evochi un cambiamento, e avete aggiunto le parole SICUREZZA ENERGETICA. Ma quale Sicurezza energetica? Dovreste chiamare questo ministero il ministero della INSICUREZZA energetica! Così come questo decreto dovrebbe essere ribattezzato “MISURE URGENTI IN MATERIA DI FONTI FOSSILI, INTERVENTI PER FINGERE DI SOSTENERE IL POTERE DI ACQUISTO E A TUTELA DELLO STATUS QUO”. Sarebbe tutto molto piu credibile e veritiero. Altro che tutela del risparmio, qui a risparmiare sono i colossi energetici, a cui non avete fatto pagare la tassa sugli extraprofitti e le banche, che avete fatto finta di voler tassare per poi fare una clamorosa retromarcia.
E purtroppo a pagare il prezzo di queste scelte scellerate saranno ancora le famiglie e le imprese italiane. Che già oggi hanno subito contraccolpi durissimi, se pensiamo, a titolo di esempio, che le famiglie in povertà energetica sono raddoppiate dal 2021. Significa non poter riscaldare o raffrescare adeguatamente la propria casa. Sono passate Da 2 a 4 milioni le famiglie italiane che sono oggi in questa condizione, nel giro di 2 anni. Di cui uno di governo Meloni.
Il punto è che rischiamo di ritrovarci tra qualche mese a ripetere le stesse cose, a ridiscutere degli stessi identici problemi perché nel frattempo non avremo fatto nulla per risolverli, anzi, probabilmente li avremo solo aggravati. Perché Anche questo provvedimento non coglie l’occasione di iniziare a mettere in campo misure strutturali per favorire la transizione energetica ed ecologica. Perché è con le rinnovabili e l’efficienza energetica che abbassiamo le bollette e contrastiamo davvero la povertà energetica. È con le rinnovabili e l’efficienza energetica che le nostre imprese potranno cogliere le opportunità di una maggiore competitività.
Sono stati bocciati tutti i nostri emendamenti, cosi come quelli delle opposizioni, che tentavano di correggere il tiro, di cambiare approccio. Siamo intervenuti sui bonus trasporti per rafforzarli, considerato che i 100 milioni concessi sono talmente esigui e che la misura di fatto rischia di non incidere nella vita reale delle persone, per estenderne la durata al 2024 e dare un minimo di prospettiva, nulla.
Abbiamo proposto un fondo di garanzia per le comunità energetiche rinnovabili, nulla.
Chiediamo di lavorare sulla semplificazione dei processi di autorizzazione di nuovi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, e delle comunità energetiche rinnovabili, Vero asset strategico per il paese, nulla.
Chiediamo di condizionare meglio le premialità per le imprese che fanno interventi di efficienza energetica, che fanno interventi per ridurre le emissioni climalteranti e che consumano energia elettrica prodotto con energia da fonti che non emettono carbonio per stimolare un migliore slancio delle imprese, nulla.
Abbiamo anche chiesto che Le imprese che accedono alle agevolazioni, sono tenute alla restituzione dell’agevolazione percepita in caso di delocalizzazione parziale o totale dell’attività d’impresa.” Nulla nemmeno qui!
Chiediamo che tra gli investimenti sostenuti da SACE si escludendo progetti e investimenti anche esteri che riguardino direttamente o indirettamente i combustibili fossili e le fonti energetiche climalteranti, questo perché alla Cop 26 di Glasgow, firmata dichiarazione porre fine nuovi finanziamenti pubblici internazionali e perché SACE, controllata MEF, è oggi al 6 posto al mondo e primo in Europa per finanziamenti pubblici a industria fossile! Vergognoso! Anche qui nulla.
Abbiamo chiesto la Proroga del regime di mercato tutelato. Nulla, di nuovo.
Insomma siamo qui a votare l’ennesimo provvedimento che non porterà alcun cambiamento reale, sul quale avete posto l’ennesima questione di fiducia calpestando ancora una volta questo parlamento. Per tutti questi motivi sono a dichiarare che il gruppo AVS voterà contro.
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