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ESTRADIZIONE DI ASSANGE NEGLI USA. SENTENZA VERGOGNOSA



Gli Stati Uniti hanno vinto il ricorso davanti all'Alta Corte di Londra contro la sentenza di primo grado che a gennaio aveva negato l'estradizione di Julian Assange dalla Gran Bretagna per il rischio di suicidio.

Una notizia tristissima che appare quasi una beffa proprio nella Giornata mondiale sui diritti umani.

È inaccettabile che Julian Assange sia rinchiuso da due anni e mezzo in una cella di massima sicurezza a Londra solo per aver svolto il suo lavoro, per aver avuto il coraggio di rendere pubblici documenti militari secretati sulla guerra in Afghanistan, che hanno svelato centinaia di brutali uccisioni compiute dagli Americani ai danni della popolazione civile. Altrettanto irricevibile la sentenza di oggi, con la quale Assange rischia la condanna a 175 anni di carcere, in virtù di una legge statunitense sullo spionaggio del 1917, mai applica finora.

Noi di Europa Verde ribadiamo con forza che la detenzione e il procedimento penale nei confronti di Julian Assange sono un pericoloso precedente per i giornalisti e per il diritto alla libertà di espressione, che ha richiesto secoli di lotte e rivendicazioni”.

Incredibile che i giudici abbiano ritenuto sufficienti le garanzie offerte dagli USA, lo stesso Paese che, nel portare avanti una palese guerra di potere, non ha esitato ricorrere a torture, uccisioni e giustizia arbitraria ai danni dei civili. Riteniamo vergognosa la sentenza di oggi, che rappresenta un’azione punitiva nei confronti del giornalismo indipendente, pilastro fondamentale dell’informazione pluralistica. Esprimiamo la nostra vicinanza alla compagna di Assange, Stella Moris, condividendo la sua decisione di fare ricorso alle autorità giudiziarie del Regno Unito. E continueremo a chiedere il rilascio di Assange a gran voce, perché il processo contro di lui mette sul banco degli imputati i principi fondanti delle nostre democrazie.

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