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#TRASPORTO #ANIMALI VIVI: TAJANI METTE IL VETO SULLA COMMISSIONE DI INCHIESTA


Il Presidente del Parlamento Europeo, per la seconda volta, e senza motivazioni chiare, vieta ai parlamentari europei la possibilità di votare sulla costituzione di una commissione di inchiesta sul trasporto di animali vivi. Un comportamento scorretto, che ci indigna e che condanniamo.

Oggi nella Conferenza dei Presidenti del Parlamento europeo è stata bocciata la richiesta di calendarizzare il voto sulla commissione di inchiesta nella plenaria di Strasburgo.

La Conferenza dei Presidenti, l’organo parlamentare più potente che, composto dagli otto Presidenti dei Gruppi politici presenti al Parlamento europeo, si riunisce per stabilire insieme al Presidente del Parlamento Antonio Tajani cosa inserire nell'ordine del giorno della plenaria, oggi, per la se

conda volta, dopo il primo 'no' incassato il 15 marzo scorso a cui ci siamo opposti con fermezza, ha deciso che il voto sulla costituzione di una Commissione di inchiesta sul trasporto di animali vivi non approderà mai in plenaria.

In più hanno usato un modo antidemocratico perché hanno di nuovo fatto orecchie da mercante di fronte alla richiesta di inserire il voto nell'ordine del giorno espressa da 223 parlamentari, tra cui tutto il Movimento 5 Stelle.

Le motivazioni del diniego? Una situazione simile, ma non precisata, avvenuta in passato, in cui si era preferito bypassare l'istituzione di una Commissione di inchiesta con una relazione all'interno delle Commissioni parlamentari. Apparentemente, in quel caso la Commissione di inchiesta venne implicitamente rigettata e al suo posto si fece fare una relazione di implementazione. Si tratta di uno strumento non legislativo e con un valore politico infinitamente minore rispetto a una commissione di inchiesta che valuti in modo serio e approfondito le violazioni delle norme sul benessere degli animali durante il trasporto.

Prendiamo atto del fatto che a Tajani non interessa affatto che si calpestino le procedure democratiche né che la richiesta di 223 eurodeputati cada nel vuoto. Con buona pace della retorica che puntualmente sfodera a noi tutti sull'allontanamento dei cittadini dalle istituzioni europee e sulla necessità di recuperare il deficit di credibilità accumulato da Bruxelles.


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